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LA VULVODINIA: I SINTOMI, LE CAUSE E LE POSSIBILI TERAPIE

2023-01-02 15:14

Barbara Paraguai

Salute al femminile,

LA VULVODINIA: I SINTOMI, LE CAUSE E LE POSSIBILI TERAPIE

La vulvodinia è un dolore cronico nella zona che circonda la Vulva (cioè la parte più esterna dei genitali, dove ha sbocco la vagina).

La vulvodinia è un dolore cronico nella zona che circonda la Vulva (cioè la parte più esterna dei genitali, dove ha sbocco la vagina). 

 

Si accompagna a dolore, bruciore o irritazione che possono risultare molto fastidiosi limitando la possibilità di rimanere sedute o avere rapporti sessuali. 

 

I sintomi possono persistere per mesi o addirittura anni.

LE POSSIBILI CAUSE DELLA VULVODINIA

Tra le cause di questo disturbo possiamo trovare:

 

  • Lesioni o irritazioni ai nervi che circondano la regione vulvare;
  • Precedenti infezioni vaginali;
  • Allergie o ipersensibilità;
  • Sbalzi ormonali;
  • Vaginismi precedenti (spasmi di muscoli che circondano la vagina);
  • Candida ricorrente;
  • Abuso sessuale.

QUALI SONO I SINTOMI DELLA VULVODINIA?

Il sintomo principale è il DOLORE nella zona genitale, che può essere caratterizzato da: bruciore, irritazione, dolore pungente, secchezza, prurito, dispareunia (dolore durante i rapporti), dolore pulsante.

 

Il dolore può essere costante o intermittente e resistere nel tempo come sparire improvvisamente.  Lo si può avvertire in tutta la vulva oppure può localizzarsi in una zona circoscritta.

 

Il tessuto vulvare può anche non apparire infiammato o gonfio, anzi, nella maggior parte dei casi la vulva ha un aspetto normale.

PERICOLI E DISTURBI CONNESSI ALLA VULVODINIA

La vulvodinia è un disturbo abbastanza diffuso, anche se le donne non ne parlano spesso col medico, cosa che ne complica non poco il trattamento.

 

A ciò si possono aggiungere altre complicazioni quali: ansia, depressione, disturbi del sonno, disfunzione sessuale, alterazione dell’immagine corporea, problemi relazionali, peggioramento della qualità di vita.

 

Tutta una serie di disturbi che quindi coinvolgono la sfera dell’intera qualità di vita e che contribuiscono a rendere questa patologia ancora poco segnalata dalle stesse donne che ne soffrono.

COME SI DIAGNOSTICA LA VULVODINIA

Prima di formualre una diagnosi il ginecologo può eseguire questi esami:

 

  • Esame dei genitali esterni e la vagina alla ricerca di infezioni;
  • Prelievo di un campione di cellule della vagina alla ricerca di un’infezione vaginale;
  • Tampone prelievo di alcune cellule nella zona in cui la paziente riferisce dolore;
  • Il cosiddetto «Test del cotton-fioc», in cui il ginecologo appoggia un cotton-fioc sulla vulva per delineare le aree di dolore e valutarne la loro severità.

COME SI CURA LA VULVODINIA: LE TERAPIE POSSIBILI

La terapia mira ad alleviare i sintomi e non esiste un protocollo terapeutico unico e replicabile sempre: spesso è quindi necessaria una combinazione di terapie, i cui risultati possono comparire dopo settimane o addirittura mesi.
I trattamenti possibili sono:

 

  • Farmacologici;
  • Riabilitativi attraverso trattamenti digitali in vagina sulle pareti muscolari, affinché queste possano ritornare ad essere “fisiologicamente elastiche e mobili senza produrre dolore”;
  • Biofeedback perché insegna a controllare specifiche reazioni di spasmo muscolare “preventivo” chirurgici.

ALCUNI CONSIGLI PRATICI PER AFFRONTARE LA VULVODINIA

Per tenere sotto controllo i sintomi proviamo a dare qualche suggerimento:

 

  • Applicare la borsa dell’acqua fredda sui genitali per ridurre dolore e bruciore;
  • Non indossare né collant stretti né biancheria intima di nylon perché impediscono la circolazione dell’aria sui genitali, e quindi fanno aumentare la temperatura e l’umidità, causando irritazioni;
  • Fare attenzione all’igiene intima.  Lavare o strofinare i genitali esterni troppo spesso o senza la dovuta delicatezza può far aumentare l’irritazione.  Meglio lavarsi con acqua corrente, evitando di strofinare troppo e asciugando con delicatezza.  Utilizzare, al termine, una crema emolliente per creare una barriera protettiva.
  • Mettere sempre il lubrificante prima dei rapporti.

 

 

INTERVENIRE E’ POSSIBILE.  NON VIVERE DA SOLA QUESTO DISAGIO

 

Dott.ssa BARBARA PARAGUAI.
Fisioterapista Specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico

Guidare il paziente, 

passo dopo passo.